venerdì 30 settembre 2011

La Parigina


La "parigina" è un rustico tipico di Napoli, si trova nelle rosticcerie e nei bar, solitamente la si gusta la mattina o per merenda ma viene comunque sfornata a tutte le oredel giorno. Come noterete dalla ricetta e dalla foto trattasi di una sorta pizza racchiusa però in un voluttuoso guscio di pasta sfoglia, praticamente diventa un tripudio di golosità, una tra le cose più buone che esista al mondo. Credetemi! C’è chi la chiama parigina, chi francesina, chi mattonella, nella zona di Afragola, dove sembra sia stata inventata nel 1969 nella rosticceria Sant’Antonio, si chiama tramezzino. L’origine del nome rimane comunque misterioso.

Ci scrivono all'sms box, durante l'on air: il suo vero nome e' francesina ed e' stata inventata da una nonnina arrivata da parigi per lavorare in una rosticceria nel sud italia. Grazie Lello per la preziosa informazione!!!

La ricetta è tratta dal blog di Imma Dolci a Go gò!!!  Una carissima amica foodblogger di Napoli. Il suo è un blog a cui faccio riferimento spesso perché in sintonia con la mia cucina, pieno zeppo di ricette dolci e salate veramente tanto sfiziose che nella cucina dell'Antro hanno sempre avuto molto successo!

La Parigina
dal blog Dolci a Gogò!!!

Ingredienti per 4/5 tranci
500 g di pasta per pizza
1 rotolo rettangolare di pasta sfoglia fresca
350 g passata a pezzettoni condita con 3 cucchiaio di  olio extravergine d’oliva, 1 pizzico di sale, una puntina di zucchero e basilico
150 g di prosciutto cotto a fette
250 g di fiordilatte (o provola fresca)
Una manciata di parmigiano grattugiato
Pepe nero
1 uovo x spennellare

Preparazione
Stendere in una teglia rettangolare precedentemente coperta di carta forno l'impasto della pizza, ricoprire con il sugo di pomodoro, una spolverata di pepe nero, il prosciutto cotto, il fiordilatte (o provola) a fettine e una spolverata di grana.  Ricoprire con la pasta sfoglia, sigillare bene i bordi e bucherellarla. Spennellare con l'uovo battuto.  Infornare a 190° per circa 25 minuti.

Abbinamento: Un Gragnano della Penisola Sorrentina. Dal colore rosso rubino e dalla spuma esuberante. Al naso ha sentori vinosi, di viola e frutti di bosco. Al palato è sapido, di medio corpo, morbido, amabile e piacevolmente frizzante che sgrassa il palato. Un vino versatile che si abbina con molte pietanze caratteristiche della tradizione culinaria campana, e in speciale modo con i rustici napoletani, la pizza e il panuozzo.

Le ricette le potete trovare anche qui:
sul blog L'Antro dell'Alchimista 

4 commenti:

  1. bonaaaaaaaaaaaaaa.... da provare ...
    ...ciao Patty

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  2. altrochè se non è da provare...è gustosissima, ve lo dice un'afragolese pura!

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  3. una precisazione, una volta cotta, e sfornata, va messo un peso sopra per un pò, per avere poi un taglio preciso!

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