domenica 10 giugno 2012

Piadina Romagnola


"E' il "pane dei Romagnoli", diceva il Pascoli. I suoi ingredienti sono di una semplicità francescana: farina, acqua e sale.


La piada viene normalmente classificata come pane azzimo, che significa non fermentato, fatto senza l'uso del lievito (dal greco azymos). Nella Bibbia spesso compare questo termine quando si indicava un pane sacrificale la cui natura doveva obbligatoriamente essere pura ed il divieto di usare lieviti (che snaturavano il pane) derivava dal fatto che alla loro azione fisica veniva data una collocazione magica a cui si associava una idea di impurità e corruzione.
Uscendo dalla Romagna è possibile trovare diverse versioni di questa focaccia azzima, tutte di provenienza popolare. Classico luogo di cottura è il focolare (come il forno lo è per il pane con il lievito) e il piano di cottura assume ed ha assunto costituzioni varie e di derivazione antichissima; dalle tegole (testum) degli antichi Romani alla lastra in pietra arenaria per passare al più classico testo in argilla cotta fino ad arrivare alla moderna (ma non molto condivisa dalle piadaiole più tradizionali) piana in ferro.
La piada ha avuto un ruolo importante nell'alimentazione povera della popolazione Romagnola e questo "pane" si è trovato inizialmente sempre e solo nelle tavole delle famiglie Romagnole in sostituzione del pane lievitato quando quest'ultimo non era ancora pronto oppure in occasione dei periodi in cui la miseria non permetteva molte alternative alimentari per cui era necessario un impasto azzimo che riempiva e saziava. 
Da prodotto alimentare casalingo la piadina ha avuto un grande sviluppo di mercato ed attualmente, oltre ad essere consumata localmente, è divenuta articolo distribuito e venduto capillarmente dalla riviera alla collina ed oltre gli stessi confini della Romagna. Molte sono le iniziative e gli avvenimenti legati alla tradizione, alla preparazione ed al consumo della piadina che ogni anno valorizzano questo prodotto. I chioschi delle piadaiole o barachèn 'dla pjida (baracchino della piadina) sono la classica e tradizionale rivendita della piada lungo le strade Romagnole oggi trasformati in vere e proprie mini-casette complete degli usuali confort moderni a cui siamo oramai abituati." 
Testo tratto dal sito Piadina On Line

Personalmente ho seguito pari pari la ricetta così come spiegata nel blog L’Albero della Carambola e ho ottenuto delle piadina praticamente perfette. Non omettete il bicarbonato! E' fondamentale!

Piadina 1

Piadina Romagnola

Ingredienti per 4 piadine di circa 20 cm l'una:
(io ne ho fatte 8 da 10 cm l’una)
150 ml di acqua
un pizzico di bicarbonato
500 gr di farina
un pizzico di sale
70 gr di strutto

Preparazione
Versate in una ciotola la farina con il bicarbonato, lo strutto e l’acqua tiepida con il sale. Lavorare l’impasto affinché gli ingredienti siano bene amalgamati poi trasferite il tutto su una spianatoia infarinata ed impastate ancora un po’ fino ad ottenere un impasto sodo. Mettetelo in una ciotola coperta con pellicola e fate riposare per mezz’ora.Dividete l’impasto in 4 palle e stendete con il mattarello fino ad ottenere dei dischi di circa 20/25 cm. (Io ho diviso l’impasto in palle da circa 105 g l’una per un totale di 8 palline). Fate scaldare una padella antiaderente e fate cuocere le piadine per circa un paio di minuti per lato a fuoco vivace. Durante la cottura bucherellate la piadina con la forchetta e se si dovessero formare delle bolle schiacciatele.

In abbinamento: ovviamente l’abbinamento della piadina dipende dalla sua farcitura. Per una farcitura salata a base di salumi e formaggi il consiglio è di rimarere nel territorio con un Sangiovese di Romagna DOC. Un vino dall’intenso colore rubino che può presentare riflessi violacei. Al naso è vinoso con sentori di viola e di frutti rossi. In bocca è armonico, secco, di buona sapidità,  talvolta tannico con un finale ammandorlato.


Le ricette potete trovarle anche qui:



2 commenti:

  1. Ottimo pasto a base di piadina! buonissima nella sua semplicità ed il sapore di quella preparata in casa è decisamente il massimo!
    bacioni

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  2. Buone!! Non ho mai avuto il coraggio di farle... ma che buone che sono! Un abbraccio e buonissima serata

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