La Torta Sbrisolona classica (detta anche sbrisolina o
sbrisolada) è un dolce tipico della Lombardia e per l’esattezza della città di
Mantova. Nasce come dolce “povero” di origini contadine a base di mais, strutto
e nocciole e si “nobilita” nel 1600 quando giunge alla Corte dei Gonzaga e
nella ricca Mantova. Ecco allora che il burro sostituisce lo strutto, si
arricchisce di spezie e zucchero e le mandorle sostituiscono le nocciole. Le
Mandorle hanno un significato ben preciso perché rappresentano la Rinascita. Il
nome Sbrisolona deriva dal dialetto “brise” ovvero briciole, proprio quelle
briciole che si formano quando la sbrisolona viene spezzata rigorosamente con
le mani, vietatissimo l’uso del coltello per porzionarla. Anzi la tradizione
vuole che questa Torta venga rotta con un pugno al centro proprio per formare
le famose “brise”. E’ una torta molto semplice e veloce da preparare che ha la
stessa proporzione di ingredienti, non a caso in passato era anche conosciuta
come “torta delle tre tazze”. Si conserva per molti giorni in una scatola di
latta ed è consigliabile consumarla fredda magari il giorno dopo averla
preparata o comunque dopo un 4/5 ore. E’ una torta estremamente burrosa, di una
burrosità che avvolge il palato e lo appaga, lo soddisfa. Ecco l’importanza di
prepararla utilizzando un burro ottimo.
Qui non trovate la classica
sbvrisolona dolce, bensì una versione salata arricchita da pistacchi, pancetta
e semini vari e cotta in versione “monoporzione” per poterla assaporare come appetizer.
Sbrisolona Salata
Ingredienti
150 g farina 00
3 cucchiai di farina di mais finissima
150 g mandorle e nocciole tritate insieme
150 g parmigiano grattugiato
2 tuorli
150 g burro salato
Inoltre:
25 g pistacchi tostati e tritati a coltello grossolanamente
50 g pancetta dolce a dadini
Semi di sesamo e papavero
Preparazione
Preriscaldare il forno a 170°
Mescolare la farina bianca, la
farina di mais, la farina di mandorle e nocciole e il parmigiano. Aggiungere i
due tuorli. Aggiungere il burro a tocchetti. Aggrumare il tutto sulla punta
delle dita. Il composto non deve risultare omogeneo bensì sbriciolato. Aggiungere infine i pistacchi e
la pancetta. Imburrare ed infarinare dei piccoli stampini tondi e sistemarvi
l’impasto, sbriciolandolo, ad un’altezza che non superi 1 cm. Decorare con semi
di sesamo e semi di papavero. Infornare a 170° per 30 minuti o sino a leggera
doratura. Servire freddie e fare comunque riposare qualche ora prima di
servire.
In abbinamento: trattandosi di un appetizer molto burroso, in
abbinamento proponiamo delle “bollicine” importanti: un Trento Doc Brut Metodo Classico. Di
colore giallo paglierino, con un perlage persistente e di grana fine. Al naso
si presenta intenso, pulito con marcati sentori di crosta di pane e di nocciola, spiccano inoltre frutta matura e fiori gialli. Al palato è
fragrante, secco, fresco, ritornano le note fruttate, di vaniglia e di lievito per una struttura di buon equilibrio e lunga persistenza.
Le ricette potete trovarle anche qui:
sul blog L'Antro dell'Alchimista
Che bella questa variante salata!!!
RispondiEliminaLa versione dolce mi piace tantissima ma questa versione salata mi ispira un sacco! bellissima! Buona giornata
RispondiElimina