“Il castagnaccio fa parte di quelle “preziose” ricette della tradizione povera contadina perché la castagna era un alimento molto diffuso che stava alla base della loro alimentazione, di poco costo e di grandissimo nutrimento.
All’origine
il castagnaccio era un piatto estremamente povero ma assai nutriente
fatto solamente con farina di castagne e acqua, veniva considerato uno
“sfamicafamiglie” poiché era un alimento sì povero ma sostanzioso e,
riempendo velocemente, in grado di levare la fame nei tempi di miseria.
Talvolta quando l'orto lo permetteva si usava anche il rosmarino e
quando c'era la spremitura delle olive lo si condiva con un goccio
d'olio "nòvo"; solo in seguito, con l'arrivo del "benessere", sono stati
aggiunti tutti gli altri ingredienti.
Le
origini del castagnaccio sono molto remote, la ricetta viene scritta
per la prima volta da un tale Pilade da Lucca che la fa risalire ad
un’usanza tipica della provincia senese.
Il
nome può variare da migliaccio a pattona a toppone ad altri nomi più
strettamente regionali, ma gli ingredienti di base rimangono sempre gli
stessi: farina di castagne, olio extravergine d’oliva, acqua e
rosmarino. Per quanto riguarda le varianti può essere arricchito, a
seconda della zona, anche da uvetta, pinoli, zucchero, mandorle, semi di
finocchio, cioccolato, scorzette d’arancia candite, fichi secchi,
prugne, grappa, liquore e così via. Questo dipende anche dalla
freschezza della farina di castagne: più è fresca meno ha bisogno di
aggiunta di altri ingredienti per essere migliorata e addolcita.
L’altezza
varia dal centimetro (una sorta di schiacciata) ai 2-3 cm, ma c’è anche
chi lo preferisce più alto come una normale torta di castagne. Poi c’è
chi preferisce gustarlo caldo, chi tiepido, chi freddo e chi lo gusta
accompagnandolo con della ricotta vaccina freschissima, con il miele di
castagno, con un generoso bicchiere di vin santo o con del vino novello,
più recente è la moda di accompagnarlo con un ciuffo di panna montata.
Per
quanto riguarda la presenza del rosmarino che caratterizza questa
preparazione una leggenda racconta che le foglioline fresche utilizzate
per profumare il castagnaccio costituivano una potentissima pozione
d’amore e il giovane che avesse mangiato un pezzo di “gnaccia”
offertogli da una ragazza si sarebbe completamente innamorato di lei e
l’avrebbe sposata.
Il castagnaccio ha
avuto un periodo di oblio dopo la seconda guerra mondiale dovuto al
crescente benessere e all’abbandono della cucina “povera”. E’ stato poi
riscoperto ultimamente grazie alle sue grandi proprietà nutritive e oggi
è protagonista indiscusso di molte sagre autunnali.
Non
c’è niente di meglio di una bella fetta di sano e profumato
castagnaccio per sostituire le non sempre sane merendine preconfezionate
dei nostri bimbi, e approfittare di questo momento di merenda magari
per raccontare loro qualche storia “di una volta”, quelle storie che i
bambini ascoltano sempre molto volentieri, con la bocca aperta di
meraviglia”
di Laura De Vincentis – Articolo tratto dal periodico Cara Montepulciano edito da Thesan & Turan, Settembre 2010
di Laura De Vincentis – Articolo tratto dal periodico Cara Montepulciano edito da Thesan & Turan, Settembre 2010
La
ricetta che trovate qui è quella più comune della tradizione senese
preparata con la splendida farina dell’Amiata. A differenza della
ricetta originale, questa è una ricetta più ricca, “da signori” poiché
prevede l’utilizzo di circa 130 g di zucchero e il Vin Santo, al posto
dell’acqua tiepida, per fare rinvenire l’uvetta.
Castagnaccio
dal Libro “I Dolci della Tradizione Toscana”
di Laura De Vincentis
400 g di farina di castagne
Mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva
70 g di pinoli
70 g di uva passa fatta rinvenire in acqua tiepida
(o nel Vin Santo nella variante “da signori”)
Rosmarino
1 pizzico di sale
Acqua tiepida q.b.
Preparazione
Stemperate
la farina con l’acqua, mescolando con una frusta, sino ad ottenere una
crema densa senza grumi. Aggiungete l’olio, un pizzico di sale, i pinoli
e l’uvetta (ben strizzata e asciugata) avendo cura di tenere qualche
pinolo e un poco di uvetta da parte. Amalgamare per bene il composto.
Ungere una teglia tonda con olio extravergine d’oliva lasciandone sul
fondo un piccolo strato. Versare la pastella nella teglia, l’altezza
dovrebbe non superare i 2 cm, condire con un filo d’olio, i pinoli e
l’uvetta messa da parte e abbondanti foglioline di rosmarino. Infornare
a forno già caldo a 180° per circa 45 minuti. Il castagnaccio non deve
seccare, deve risultare di un bel colore bruno ma dentro deve mantenersi
morbido. Si serve preferibilmente tiepido accompagnato da ricotta
fresca o da un ciuffo di panna montata.
In Abbinamento: un bicchierini di Vin Santo del Chianti Classico. Dal bellissimo colore ambrato, al naso presenta sentori di miele, speziatura dolce, frutta candita e secca come la mandorla. In bocca ritorna l'elegante bouquet fruttato, di buona morbidezza, ottima spalla acida e di persistenza aromatica importante.
In Abbinamento: un bicchierini di Vin Santo del Chianti Classico. Dal bellissimo colore ambrato, al naso presenta sentori di miele, speziatura dolce, frutta candita e secca come la mandorla. In bocca ritorna l'elegante bouquet fruttato, di buona morbidezza, ottima spalla acida e di persistenza aromatica importante.
Le ricette potete trovarle anche qui:
sul blog L'Antro dell'Alchimista
che buonooooo...non l'ho mai fatto e sono davvero tentata!
RispondiEliminabaci e buon fine settimana
Ecco... adesso mi è venuta voglia di prepararlo... ma poi so che me lo mangio tutto in un giorno e questo non è bello!!! ciao
RispondiEliminaAle
non sapevo che il castagnaccio si potesse fare anche con il vin santo!
RispondiEliminabella questa ricetta, ho sempre voluto provare a farla ma non mi sono mai azzardata!
RispondiEliminacomplimenti!
felice we!
Questa ricetta mi riporta a quando ero piccola, lo mangiavo sempre con il mio papà...
RispondiEliminaSe hai voglia di passare da me sto promuovendo una nuova iniziativa! Baci
Ho visto un film italiano in cui il protagonista vende Il Castagnaccio in Hollanda, ma non mi ricordo il titolo!Vorrei comunque assagiarlo!
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